mercoledì 9 ottobre 2013

Inflazione, deficit e debito

Oggi, come ieri, come da anni, abbiamo un vincolo esterno, il deficit non può superare il 3% del PIL.
Oggi, come ieri, come da anni, la BCE ha un compito, mantenere l' inflazione al 2%.
Non sarò qui a discutere sul senso di questi numeri, che potrebbero essere stati buttati alla bene e peggio, anche se non credo, ma quello che voglio dire, o meglio urlare è che LA BCE NON STA FACENDO IL SUO COMPITO.
La BCE deve garantire il 2% di inflazione, come l' Italia deve mantenere il 3% di rapporto tra deficit e Pil.
Se l' inflazione non sale come dovrebbe, il PIL non sale come dovrebbe e quindi, non aumentando il denominatore, deve aumentare, o meglio diminuire, il numeratore.

L' ITALIA dovrebbe urlare in Europa, che qualcuno non sta rispettando i patti e non siamo noi.

Attenzione inoltre che uno, due o tre anni di inflazione sotto il 2% comporterà un danno anche nel futuro, perché sulla mancata inflazione di quest' anno non verrà calcolata l' inflazione negli anni futuri.

Dobbiamo chiedere con insistenza e forza che gli obiettivi di inflazione siano rispettati e dobbiamo inoltre chiedere che siano ristabilite anche le mancate inflazioni pregresse.

Ogni punto di inflazione mancato è un aumento di prelievo fiscale di 1600mld x 0.01, ossia di 16 mld di euro, ossia 250 euro per ogni capoccia italiana (1000 euro annue per una famiglia di 4 persone), per l' anno in corso, ai quali andranno aggiunti tutti gli anni successivi.

La mancata inflazione comporta anche una rivalutazione del debito.
2000 mld, svalutati (causa inflazione) del 2% sono 1960 mld, mentre svalutati del 1% sono 1980 un ulteriore indebitamento reale di 20 mld l' anno, ossia altri 360 euro a capoccia per l'anno in corso e per quelli futuri.

E' NECESSARIO COMPRENDERE IL DANNO CHE L'INFLAZIONE INFERIORE ALLE PROMESSE CAUSA ALL' ECONOMIA ITALIANA.




Nessun commento:

Posta un commento