mercoledì 3 giugno 2015

Perchè il reddito di cittadinanza è giusto

Nel post globalizzazione e protezionismo, avevo parlato dell' ingiustizia della globalizzazione, affermando che Paesi sviluppati, come l' Italia, offrivano servizi e infrastrutture in misura maggiore dei paesi meno sviluppati, tale maggiore offerta distorceva il mercato, in quanto le merci straniere, usufruivano di servizi pagati dagli altri e non davano gli stessi servizi agli altri.
Non credo che sia facile contestare questo punto.
Ora però, vorrei vedere lo stesso problema da un altro punto di vista, ossia, contrapponendo l' occupato con il disoccupato.
Nessuno può negare che l' occupato consuma più beni e servizi pubblici di un disoccupato.
Ad esempio l' occupato usa le strade per andare a lavoro, usa la giustizia per difendere i propri diritti sul lavoro, usa gli asili per i propri figli, e tante altre cose, poi se si pensa a quanti servizi e beni sono necessari per muovere i prodotti del suo lavoro, per difendere la proprietà del suo lavoro o per garantire l' uso esclusivo ad esempio. Gli esempi, chiunque può divertirsi a trovarli nella realtà.
Quello che intendo dire con questo post è che chi lavora usa beni e servizi offerti dalla repubblica, mentre chi è disoccupato li usa molto, ma molto, meno.
Ritengo quindi che non sia infondata la pretesa di un reddito di cittadinanza per chi non lavora.
Tale pretesa, però, dovrebbe essere inquadrata nella seguente dimensione:
Io non lavoro, quindi non uso, direttamente e indirettamente, strade, ferrovie, porti, non ho bisogno di uffici che certifichino i miei lavori, non ho bisogno di avere permessi, in sostanza uso molto meno lo Stato rispetto a chi lavora. Se qualcuno usa beni e servizi che io non uso, ma del quale sono comunque proprietario, è secondo me giusto che mi sia riconosciuto un  reddito derivante dall' uso che gli altri fanno delle cose che mi appartengono.

Metto in guardia chiunque risponderà che chi lavora paga le tasse e chi non lavora non le paga e che questo è già un giusto modo di riconoscere quanto sopra esposto, questo può essere vero per tutte le spese correnti, ma non è necessariamente vero per tutti i capitali investiti negli anni precedenti dai nostri padri.
Inoltre, vorrei ricordare che lo Stato offre i servizi di cui sopra in regime di monopolio, quindi il vero valore di ciò che produce non è determinato dal mercato, ma da scelte politiche.
E' una scelta politica non far pagare il pedaggio su tutte le strade, ad esempio, ma è altrettanto politico scegliere di far pagare un eventuale pedaggio a peso d' oro. In fin dei conti quanto vale una strada? Pochissimo per chi la usa, ma se questa strada ha aumentato il rumore nella mia abitazione rendendola meno accogliente, per me quella strada ha avuto un costo altissimo.






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